D I D A

...stiamo arrivando!

Our Mission: Food, Education, Medicine

Il progetto in Costa d’Avorio

Dal 2022 DIDA ha una missione annuale ad Ayamé in Costa d’Avorio. Qui DIDA ha costruito, grazie al sostegno degli enti locali e della ong Appa, il suo innovativo percorso di attività ispirato dal senso di collaborazione costruttiva attraverso laboratori di danza classica, contemporanea, di Lindy Hop e di Solo Jazz.
I nostri laboratori sono uno spazio sicuro e inclusivo per bambine, bambini e adolescenti di Ayamé. Qui ognuno può trovare il proprio ritmo e connettersi con gli altri. I nostri incontri, insieme alla restituzione finale del lavoro, hanno coinvolto fino a 140 giovani fra i 5 ai 20 anni per ogni intervento.
I laboratori di DIDA vedono lavorare insieme i bambini della comunità di Ayamé di diverse religioni e diverse estrazioni sociali, a questi si aggiungeranno i bambini della casa famiglia: la condivisione e complicità che DIDA creerà all’interno dei gruppi permetterà a tutti di avere una più facile relazione con la comunità stessa.

Grazie alla conoscenza del contesto socio-culturale pregresso, i laboratori sono strutturati su obiettivi specifici quali: • relazioni sociali: costruzione delle interazioni in modo guidato, focus sui ruoli di genere, gestione delle emozioni e dei conflitti, accettazione e rispetto dell’altro; • salute fisica: postura, coordinazione, propriocezione e consapevolezza del proprio corpo. I partecipanti dei laboratori erano suddivisi in gruppi di età: • gruppo dei 4 anni: incontri giornalieri di 45 minuti presso la Pouponnière; • gruppo dai 5 ai 6 anni: incontri giornalieri di 1 ora presso il gazebo; • gruppo dagli 7 agli 8 anni:  incontri giornalieri di 1 ora presso la terrazza dell’ospedale; • gruppo dai 9 agli 11 anni:  incontri giornalieri di 1 ora presso la terrazza dell’ospedale; • gruppo dagli 12 anni in su:  incontri giornalieri di 1 ora presso la terrazza dell’ospedale. Se nei primi anni di attività le adolescenti partecipanti erano decisamente in numero inferiore rispetto ai partecipanti maschi, un’attenzione particolare va quindi data alle scelte svolte dai volontari di DIDA che sicuramente aiutati dal passaparola già iniziato nel 2022, DIDA ha scelto di offrire la possibilità di portare a lezione le sorelle più piccole. La nostra scelta, che si è in parte scontrata con la confusione che si veniva a creare durante il laboratorio, ha avuto a che fare con l’importanza che abbiamo dedicato all’uguaglianza di genere e alla possibilità di accesso.  L’accesso al laboratorio è stato libero e volontario per favorire al massimo l’interazione fra i gruppi sociali. Fino all’ultimo giorno abbiamo avuto richieste di partecipare agli incontri. Questo indica chiaramente che il bacino di possibili utenti è più ampio di coloro che sono stati raggiunti e accolti fino ad ora e che c’è ampio margine di crescita del progetto e di modalità di lavoro e preparazione allo stesso. I laboratori hanno attivato il corpo come mezzo di linguaggio e di comunicazione, facilitando l’interazione tra i diversi ceti sociali. A conclusione delle tre settimane i partecipanti hanno mostrato al pubblico il lavoro svolto. La restituzione del lavoro ha rafforzato ancora di più le capacità di interazione dell’esperienza di DIDA poiché abbiamo avuto la possibilità di lavorare sul gruppo, sulle relazioni interpersonali e sulle eventuali emarginazioni che vi si trovavano. L’idea progettuale proposta dia DIDA risulta innovativa e attira la popolazione giovane (e non solo: abbiamo avuto richieste anche da adulti di attivare incontri specifici). Avendo consapevolezza del contesto nel quale operiamo, la preparazione delle attività da proporre sarà sempre più accurata. Queste potranno, in ogni occasione, abbracciare obiettivi diversi o più approfonditi avendo la possibilità di lavorare sia con chi ha già partecipato sia con chi ci raggiunge per la prima volta. Non sono da escludere nuove strade di collaborazione immaginando una formazione ad hoc per giovani locali che vogliano affiancarci durante i laboratori. Quali novità progettuali in Costa d’Avorio? Nel 2023, grazie a primi contatti intrapresi nel 2022, abbiamo collaborato con la Fondazione Gruppo Abele che ha una struttura per donne minori e maggiorenni vulnerabili (fra queste: vittime di tratta, vittime di violenza, bambine di strada). Abbiamo svolto in un fine settimana incontri rivolti alle 10 ospiti della struttura di accoglienza provenienti da: Costa d’Avorio, Mali, Nigeria e Ghana con età compresa fra i 13 e 33 anni. Gli incontri sono stati finalizzati alla riappropriazione del proprio corpo. L’obiettivo finale del percorso è stato quello di fornire alle partecipanti un ulteriore e nuovo strumento per affrontare le complessità che avvolgono il corpo: la presenza, i conflitti, le emozioni. Partendo da basi tecnico-artistiche si voleva favorire lo sviluppo della creatività e dell’interazione personale al di là del linguaggio verbale. La creazione e condivisione di uno spazio comune e condiviso altro dal quotidiano ha permesso uno stare insieme fuori da schemi relazionali, giudizi e ruoli pregressi.